Festival di musica antica
Festival de musique ancienne
Ce nouveau festival, avec la direction artistique de Gabriele Natilla, a vu sa première édition les 3/4/5/ janvier 2024 à Manduria, Italie. Une coproduction Ensemble Orfeo Futuro/Comune di Manduria.
1/Burrasche e Bizzarrie
​Concerti, arie e altre bizzarrie alla napolitana
L'epoca d'oro del Teatro in musica napoletano abbraccia un lunghissimo periodo dai primi anni del '600 fino a quasi la fine del '700, dalle "Feste a ballo" al Palazzo Vicereale allo splendore dell'opera seria e degli intermezzi buffi rappresentati prima al Teatro dei Fiorentini e al San Bartolomeo e poi al Teatro San Carlo inaugurato nel 1737 con l'Achille in Sciro di Domenico Sarro. Anche la musica strumentale coeva è intrisa di un intenso sapore teatrale in cui si fondono elementi colti e popolari, virtuosismi e cantabili melodie, improvvisazione e contrappunto. La tarantola fa capolino in un programma entusiasmante tra arie d'opera, concerti e bizzarrie con strumenti a fiato e violini sostenuti come da prassi dagli "strumenti di fondamento" descritti dai trattati dell'epoca. Tutti gli strumenti dell'epoca, sia monodici che di fondamento, erano insegnati già dal secolo precedente nei quattro orfanotrofi/conservatori di musica napoletani nei quali si formarono e insegnarono i maggiori compositori del Regno.
2/A due canti soli e basso
Le fonti della musica sacra napoletana del Settecento si trovano prevalentemente fuori Napoli. A partire dall’ultimo scorcio del XVIII secolo e soprattutto in tutto il XIX molti manoscritti appartenuti a chiese, conventi, congregazioni ed agli stessi Conservatori vennero, nella migliore delle ipotesi, copiati per essere portati altrove, e nei casi peggiori, trafugati. Tale circostanza, che rende assai ardua la conoscenza dettagliata di quel repertorio, è aggravata dalla cronica chiusura dell’importante biblioteca napoletana dei Girolamini.
Superato l’antico pregiudizio della subalternità della musica sacra rispetto a quella teatrale, la moderna musicologia ha affrontato in anni recenti degli studi monografici su alcuni autori napoletani del Settecento in merito alla loro produzione sacra: Jommelli, Fago e Leo. Anche gli studi in ambito veneziano hanno dato un importante contributo alla conoscenza della musica sacra del Settecento in un luogo, Venezia appunto, spesso a contatto stretto con i napoletani.
Lo spoglio delle fonti d’archivio sta dando un quadro sempre più preciso e dettagliato sulle realtà socio- economiche in cui si svolgevano le attività musicali e l’indagine sulle singole realtà che promuovevano la musica sacra a Napoli – congregazioni, chiese, monasteri, conservatori – arricchisce con nuovi dati il quadro finora conosciuto e in qualche caso corregge alcune ‘certezze’ acquisite e sedimentate.
Il programma dell'ensemble Orfeo Futuro offre al pubblico un ampio panorama di questo ricchissimo patrimonio musicale sacro a cavallo tra '600 e '700 ancora in parte da riscoprire e valorizzare, da Antonio Nola fino a Nicola Fago e Domenico Scarlatti. Antonio Nola in particolare, allievo di Giovanni Salvatore al Conservatorio della Pietà de' Turchini e attivo nell'ultimo quarto del XVII secolo all'Oratorio dei Girolamini, rappresenta in maniera emblematica il compositore dedito quasi esclusivamente alla produzione sacra. La sua musica, ancora oggi di rarissimo ascolto, ben rappresenta il repertorio sacro praticato a Napoli sul finire del XVII secolo, modello e fonte d'ispirazione per i compositori della generazione successiva.
3/Around the Ground
Il programma è un percorso di Sonate ed ostinati tipici del Seicento italiano attraverso un'ampia area di coincidenza tra musica strumentale e musica da ballo, sede di scambi tra musica colta e musica popolare: una Bergamasca, danza di corteggiamento originaria della città di Bergamo probabilmente composta sopra una canzone quattrocentesca di origine toscana nella versione rielaborata ed arricchita di Uccellini; una Ciaccona, ballo di origini ibero-americane con forte connotazione etnica ed erotica bandita nel 1615 dalle rappresentazioni teatrali per la sua contagiosa e consolidata inclinazione alla lussuria, nella versione di Merula e Corelli; il Ballo del Gran Duca in origine ballo scenico corale composto da E. de' Cavalieri poi diventato un ballo epitalamico posto a conclusione degli intermedi fiorentini del 1589 nella versione di Buonamente. Di Falconiero l'ostinato Passacaglia e la Battalla de Barabaso yerno de Satanas si interpongono alla celebre Follia, tema processionale di origine iberica derivato dal termine folias (foglia) nella versione di Andrea Falconiero.
L'ensemble ORFEO FUTURO
Orfeo Futuro riunisce musicisti provenienti da diverse esperienze internazionali nel campo delle prassi esecutive storiche. Lavora su progetti inediti e di largo respiro, in particolare incrociando repertori antichi e contemporanei. Dal 2010 ad oggi ha realizzato centinaia di concerti e numerosi CD anche in collaborazione con altri artisti e gruppi; nel 2019 ha realizzato De L’Infinito, con musiche di Claudio Monteverdi e del compositore Gianvincenzo Cresta (1968) in collaborazione con il prestigioso ensemble vocale Spirito di Lione, sotto la direzione di Nicole Corti, che ha debuttato alla Biennale Musica di Venezia e poi in tour in Italia e Francia.
Sempre con l’ensemble Spirito di Lione nel 2022 ha registrato la Missa in Illo Tempore di Claudio Monteverdi in un CD per Digressione Music.
La chiesa dell'Immacolata
Invece di parlar forte, abbiamo deciso di rivolgerci a voi a mezza voce per mostrarvi cose nuove e ricordarvi cose antiche.
Sentirete strumenti e parole, gesti che vi inviteranno ad avvicinarvi, abbiamo bisogno di tutta la vostra sensibilità.
La mezza voce è quella delle corde antiche, dei fiati, della carne che si farà musica, ma prenderà anche la forma delle altre arti di questa nuova rassegna che vogliamo far durare, affinché diventi il vostro intimo giardino d’inverno.
(Gabriele Natilla)
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Carmela Osato, soprano; Antonia Salzano, alto
Vanni Rota, Valerio Latartara, Federico Maria Valerio, violini;
Gioacchino De Padova, viola da gamba
Giuseppe Petrella e Gabriele Natilla, tiorba e chitarra
Pierfrancesco Borrelli, clavicembalo